Una pagina interamente dedicata al mio fiore preferito. La celebrazione del girasole nella pittura, nella musica, nella poesia, nel cinema e altro ancora.
Pianta originaria dell'America Centrale, è ormai coltivata in diversi paesi per l'estrazione dell'olio. Può raggiungere i tre metri di altezza, ha un fusto eretto, villoso e raramente ramificato. Le sue ampie foglie ruvide sono ovali cuoriformi e dentate. L'infiorescenza a capolino, calatide, ha i fiori esterni sterili, a linguetta, gialli e quelli interni fertili e bruno-scuri. Il suo diamentro può essere anche di 15-20 centimetri. I frutti sono degli acheni, ovali-allungati con guscio legnoso e mandorla oleosa rivestita di una membrana.
Il girasole fu scoperto in Perù da Hernando Pizarro che ne portò i semi in Spagna per donarli a Filippo II.
Considerato dagli Incas il simbolo del dio Sole, veniva venerato e usato nelle celebrazioni religiose. I saggi erano soliti utilizzarlo anche per leggere l’universo, analizzando i semi disposti a spirale lungo tre cerchi concentrici, disposti in senso antiorario come il moto del sole.
Dal girasole si ricavavano elementi preziosi per l’alimentazione: dai semi macinati si otteneva la farina, utile per fare il pane e minestre di diverse tipologie.
I semi tostati e macinati, invece, erano ottimi per preparare una bevanda molto simile al caffè; mentre quando venivano spremuti davano un olio dalle elevate proprietà nutritive.
Dai fusti e dalle foglie si ricavavano le fibre con cui tessere stuoie, abiti e corde; e infine i petali venivano cucinati in un decotto e usati come rimedio contro le febbri e i disturbi dell’apparato respiratorio.
Il girasole fu apprezzato dal Re Luigi XIV, il Re Sole e durante l’età vittoriana, in Gran Bretagna, venne disegnato su stoffe, inciso nel legno, forgiato nei metalli; Oscar Wilde volle il girasole come simbolo del movimento estetico che lui stesso aveva fondato. In Italia, poeti come Eugenio Montale e Gabriele D’Annunzio hanno elogiato il girasole nei propri versi. Nelle opere di Van Gogh la presenza del fiore è ricorrente. Nel linguaggio dei fiori il girasole comunica allegria e orgoglio.
Il nome generico (Helianthus) deriva da due parole greche ”helios” (= sole) e ”anthos” (= fiore) in riferimento alla tendenza di questa pianta a girare sempre il capolino verso il sole , comportamento noto come eliotropismo . Il nome specifico (annuus) indica il tipo di ciclo biologico (annuale).
Anche il nome comune italiano (Girasole) deriva dalla rotazione in direzione del sole. Il termine “girasole” è anche usato per indicare le altre piante appartenenti al genere "Helianthus", molte delle quali sono perenni. Il binomio scientifico attualmente accettato (Helianthus annuus) è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.
Il movimento eliotropico (che segue il sole) dei girasoli non avviene durante tutta la vita della pianta ma solamente durante la fase giovanile. Esse girano alla base del peduncolo grazie ad un meccanismo ormonale che permette all’apice fiorale di essere sempre rivolto verso il sole. Questo movimento cessa prima che le calatidi, cioè le infiorescenze, giungano a completa maturazione. Dopo di che queste rimangono sempre rivolte verso Nord o Nord-Est.
Girasole è un comune dell'Ogliastra poco distante dal mare e confina con i Comuni di Lotzorai, Villagrande e Tortolì. La presenza del vicino stagno rappresenta un'area di grandissimo interesse naturalistico, in quanto costituisce l'habitat di numerose specie di uccelli e piante palustri ed attira numerosi amanti della natura e del birdwatching (osservazione degli uccelli). Grazie alla collocazione lungo l'Orientale Sarda, Girasole può essere facilmente raggiunto, non solo da ogni parte della Sardegna, ma anche dalla penisola, tramite l'aeroporto di Tortolì, da cui dista soli 4 Km e dal porto di Arbatax a 3 Km.
Il girasole è il fiore simbolo dello Stato del Kansas (USA) e uno dei fiori simbolo della città di Kitakyushu (Giappone).
Nello Zodiaco il girasole è considerato il fiore del segno del Leone.
Il Girasole era una formazione politica italiana, presentata alle elezioni politiche del 2001 come alleanza fra Federazione dei Verdi e Socialisti Democratici Italiani (SDI).
La lista Verdi-Sdi, tuttavia, raccoglie soltanto il 2,2% delle preferenze, ben al di sotto dello sbarramento al 4%. Il cammino unitario si interrompe e, sin dalla prima costituzione dei nuovi gruppi parlamentari, i Verdi e lo Sdi proseguono per strade autonome, potendo contare soltanto sui deputati eletti in quota maggioritaria nei vari collegi uninominali (rispettivamente 8 e 9).
Qualche bella immagine presa dal web.
Un potente imperatore aveva un’unica figlia, bella come un fiore di primavera, che non voleva assolutamente sposarsi. Nessun principe riusciva a piacerle e ogni
volta che il padre le parlava di matrimonio, rispondeva: “mi piace soltanto il Sole”. Un giorno l’imperatore si infuriò: “quand’è così, va, sposati il Sole e non tornare mai più”. E la cacciò di
casa.
La povera principessa si avviò verso oriente, attraversò monti e valli, finché arrivò al palazzo del Sole. Ma in casa c’era soltanto una vecchia che le domandò: “che
cosa cerchi qui, fanciulla?”.
“Cerco il Sole” rispose la giovane e raccontò la sua storia.“Bene,”disse la vecchia “il Sole è mio figlio e io te lo darò in marito. Ma non devi mai guardarlo in
viso”. La principessa promise e per molto tempo mantenne la promessa, ma poi la curiosità cominciò a tormentarla: “perché non dovrei guardare in faccia mio marito?”.“Io so cosa ti tormenta” le
disse un giorno la vecchia “e posso aiutarti. Metti un bicchiere d’acqua davanti a tuo marito e guardalo mentre vi si rispecchia. Ma non farti scoprire”.
Quando il Sole tornò a casa . Il volto che vide era così bello che le mancò il respiro. Dimenticò gli avvertimenti della vecchia e continuò per un pezzo a fissarlo,
finché il marito se ne accorse.
Il Sole divenne furioso: “Se non puoi obbedire non puoi restare in casa mia”.
La povera principessa se ne andò piangendo. Ma non andò lontano. Quando arrivò in un campo, il Sole ne ebbe compassione e la trasformò in un grande fiore giallo. E
da allora il fiore giallo si volta continuamente dalla parte del Sole: per questo gli uomini lo hanno chiamato GIRASOLE.
Un giorno, in un grande giardino in mezzo a tanti fiori colorati, era nato un fiore davvero strano: brutto e storto. Tutti gli altri fiori dicevano che era il più brutto fiore fra tutti e nessuno voleva stargli vicino.
Il povero fiore, triste e solo, soffriva, ma non si lamentava mai. Trascorreva le sue giornate a guardare il sole nel cielo. Gli piaceva così tanto il sole che, per cercare di avvicinarsi a lui, si era allungato molto. Quando il sole si spostava, anche il fiore lo seguiva girando la sua corolla.
Un giorno il sole si accorse di quel fiore solo e triste che lo guardava sempre, decise di conoscerlo e gli si avvicinò. Dopo aver ascoltato la triste storia del fiore, il sole decise di aiutarlo e con i suoi raggi splendenti abbracciò il fiore, che si accese subito di un bel giallo vivo e sembrava essere quasi d’oro.
Da quel giorno il fiore diventò il più alto e il più bel fiore fra tutti quelli del giardino. Diventati amici, il sole decise che meritava un nome speciale e così da quel giorno venne chiamato GIRASOLE.
Una suggestiva leggenda, che ha origini mitologiche come la quasi totalità delle leggende, lega la nascita del girasole al triste destino di Clizia.
Clizia era una giovane ninfa, innamorata persa del Sole, pertanto lo seguiva tutto il giorno mentre lui guidava il suo carro di fuoco per tutto
l’arco del cielo. Il sole, dapprima fu lusingato e un pochino intenerito da quella devozione, credette di esserne a sua volta innamorato, e decise di sedurla.
Ma ben presto il Sole si stancò dell’amore di Clizia, rivolgendo altrove le sue attenzioni.
La povera ninfa pianse ininterrottamente per nove giorni interi. Immobile in mezzo a un campo, osservava il suo amore attraversare il cielo sul suo carro di
fuoco. Così, pian piano, il suo corpo si irrigidì, trasformandosi in uno stelo sottile ma resistente, i suoi piedi si conficcarono nella terra mentre i suoi capelli diventarono una gialla
corolla; si era trasformata in un fiore bellissimo color dell’oro…. il girasole.
Ma anche nella sua nuova forma, la piccola ninfa innamorata continua tuttora a seguire l’ amato durante il suo giro nel cielo.
La leggenda della nascita del girasole è legata al popolo Incas.
Si narra come il dio Sole, quando gli uomini non sapevano coltivare né cacciare e si nutrivano solo dei nemici uccisi in battaglia, decise di inviare sulla terra due dei suoi figli, per portare la civiltà.
Il figlio del Sole, Manco Capac, insieme alla sua sorella-sposa, Mama Oello Huaco, intrapresero il viaggio portando con sé l’immagine del padre, rappresentata in un fiore,il girasole, e un cuneo d’oro, decidendo di stabilire la nuova dimora nel luogo dove il cuneo si fosse piantato nella terra senza sforzo. Trovarono il posto al centro di una fertile vallata in Perù, chiamata successivamente Cuzco, “ombelico” in lingua Inca, diventata in seguito la capitale dell’Impero.
Portami il girasole
Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.
Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.
Ah! Girasole
Ah Girasole! stanco del tempo,
che conti i passi del Sole,
cercando quel dolce dorato paese
dove il cammino del viaggiatore è finito:
dove il Giovane consumato dal desiderio,
e la pallida Vergine ammantata di neve,
si alzano dalle loro tombe e respirano
dove il mio Girasole desidera andare.
William Blake
Il girasole piega a occidente
e già precipita il giorno
nel suo occhio in rovina
e l'aria dell'estate s'addensa
e già curva le foglie
e il fumo dei cantieri.
S'allontana con scorrere
secco di nubi e stridere di fulmini
quest'ultimo gioco del cielo.
Ancora, e da anni, cara, ci ferma
il mutarsi degli alberi
stretti dentro la cerchia dei Navigli.
Ma è sempre il nostro giorno
e sempre quel sole che se ne va
con il filo del suo raggio affettuoso.
Non ho più ricordi,
non voglio ricordare;
la memoria risale dalla morte,
la vita è senza fine.
Ogni giorno è nostro.
Uno si fermerà per sempre,
e tu con me, quando ci sembri tardi.
Qui sull'argine del canale,
i piedi in altalena, come di fanciulli,
guardiamo l'acqua, i primi rami dentro
il suo colore verde che s'oscura.
E l'uomo che in silenzio s'avvicina
non nasconde un coltello fra le mani,
ma un fiore di geranio.
Salvatore Quasimodo
Il girasole
Invan fido così l'astro lontano
vagheggi, o mesto fior,
te qui lega una zolla, ed ei lontano
trascorre indifferente al tuo dolor.
E però il capo, quando l'aria imbruna,
pieghi con un sospir;
come accusando la crudel fortuna
che tant'alto locava al tuo desir.
Eppur, tu dici in tua favella,
anch'io d'aureo colore ho il sen;
me pur di raggi m'onorava Iddio
come gli astri vaganti in ciel seren.
Quand'apre al vento le trecce bionde
quando la pallida faccia nasconde;
pompa è la sera dell'auree sale;
delizia il giorno d'ogni giardin.
A. Gazzoletti
I girasoli sono una serie di dipinti ad olio su tela realizzati tra il 1888 e il 1889 ad Arles dal pittore Vincent Van Gogh.
I girasoli sono uno dei soggetti più celebri di Van Gogh, nonché uno dei suoi preferiti, rappresentati durante il periodo di Arles in oltre dieci versioni. L’artista
elaborò con essi un’idea completamente nuova della natura morta, trasformandola, da un lato, in elemento decorativo, dall’altro, si potrebbe dire, con un gioco di parole, in “natura viva”, in
visione piena di energia.
Tra i vari dipinti, ci sono tre versioni simili con quindici girasoli in un vaso, e due con dodici fiori in un vaso. Van Gogh dipinse il primo Vaso con dodici
girasoli, che ora si trova alla e Neue Pinakothek di Monaco, in Germania, il primo Vaso con quindici girasoli, che ora è alla National Gallery di Londra, nell'agosto del 1888, durante la sua
permanenza ad Arles, nel sud della Francia. Gli altri dipinti furono realizzati nel gennaio dell'anno successivo. Le tele misurano tutte di 93 × 72 cm. Una prima serie di quattro "Girasoli" era
stata dipinta anche a Parigi, nel 1887.
Van Gogh iniziò a dipingere questi quadri a fine estate del 1888 e continuò durante l'anno successivo. Uno di essi andò a rallegrare la stanza dell'amico Paul
Gauguin. I dipinti mostrano i girasoli in ciascuna fase della fioritura, dal bocciolo all'appassimento. Furono innovativi per l'uso dell'intero spettro giallo, anche grazie all'invenzione di un
nuovo pigmento.
Un film di Jorge Sánchez-Cabezudo. Con Carmelo Gómez, Judith Diakhate, Mariano Alameda, Celso Bugallo, Manuel Morón.
Titolo originale La noche de los girasoles. Genere: Drammatico. Produzione: Spagna, Francia, Portogallo 2006.
Pedro ed Esteban sono due speleologi che giungono in una zona montagnosa per indagare sulla scoperta di una cava e per verificarne l'interesse scientifico. Gabi, la ragazza di Esteban, li aspetta ai piedi della montagna. Ma quando gli esperti escono dalla grotta, la trovano in stato di shock...
Un film di Vittorio De Sica. Con Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Glauco Onorato, Anna Carena. Genere: Drammatico. Produzione: Italia 1969
Italiana va in Russia alla ricerca del marito disperso in guerra. Lo trova in Ucraina, dove s'è formato una nuova famiglia. Scritto su misura per la Loren, è convenzionale e illustrativo come una cartolina in tricromia. Una scena da citare: l'arrivo del treno con i reduci dall'URSS. Prodotto da Carlo Ponti, e si capisce.
Fonti.
Veladicarta.blog.kataweb.it
Giardinaggio.it
Wikipedia
Comune di Girasole
MyMovies